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La mia rubrica personale

Calisthenic

La Storia ed evoluzione dell'allenamento a Corpo Libero

Il termine calistenia deriva dalle parole greche Kalòs (bello) e Sthenos (forza). L’analisi etimologica lascia intendere che la pratica dell’allenamento calistenico abbia tra i suoi obiettivi il miglioramento sia della performance del individuo che del suo aspetto fisico. Kallisthenes significa anche “ricco di vigore”, quasi a sottolineare come questo genere di lavoro, favorendo in modo considerevole sia il miglioramento della performance fisico-atletica, che il benessere globale, quello che in modo più “moderno” definiamo fitness, risulta essere un’attività rinvigorente per chi la pratica con regolarità.

L’allenamento calistenico è probabilmente tra le prime forme di sollecitazione corporea codificate e descritte, perlomeno con riferimento ad una descrizione e codificazione come quella che siamo abituati a concepire nella moderna accezione di fitness e di allenamento.

 

CENNI STORICI

Per trovare le prime trattazioni sul lavoro calistenico occorre andare indietro nel tempo, per l’esattezza al 1785 quando Christian Carl Andrè codifica ed organizza le prime sessioni di lavoro del periodo moderno.

Qualche decennio dopo anche il lavoro dei tedeschi Friedrich Ludwig Jahn e Adolf Spiess , contribuì non poco alla diffusione della ginnastica che, giocoforza, non si avvaleva ancora di particolari strumenti, ed era pertanto svolta a corpo libero.

 

Nello stesso periodo, questa volta in Svezia, Pehr Henrik Ling e la sua scuola furono decisivi per lo sviluppo e la diffusione della ginnastica e per il significato preventivo e psicopedagogico ad essa riconosciuto.

 

Pochi anni dopo, nel 1829, viene pubblicato il primo testo specifico sulla calistenia, che punta a descriverne i benefici e i metodi esecutivi. A questo primo volume ne segue a breve distanza un secondo (Psicologia e calistenia) scritto ad opera dell’americana Catherine Beecher, che analizza il lavoro calistenico con particolare riferimento all’attività per le ragazze, raccomandando la costante presenza di una base musicale nel corso dell’allenamento.

 

Wood, nel 1938 parla di questo tipo di lavoro definendo la calistenia come: “un vero sistema di esercizi fisici eseguiti principalmente senza attrezzi e destinato a compensare gli effetti deprimenti che la vita moderna provoca sull’organismo”. Questa sintetica descrizione racchiude in poche parole tutto il significato dell’allenamento calistenico, che sfrutta principalmente il peso del corpo e la forza di gravità in un processo allenante che è per sua stessa natura un lavoro di tipo funzionale e che ha tra le principali caratteristiche quella di compensare atteggiamenti tipici di una vita sedentaria.

 

IL CONCETTO DI CALISTENIA

L’allenamento calistenico, o il lavoro a corpo libero, per utilizzare un termine proprio e non meno datato, permettono quindi una sollecitazione atletica certamente allenante, ma che punta principalmente ad una condizione di benessere più che ad una esasperazione della performance.

 

Non può essere definito un metodo di allenamento “nuovo”, ma certamente vi è grande differenza fra gli esordi della ginnastica e la sua pratica empirica, rispetto a quanto sia possibile proporre oggigiorno grazie anche alle acquisizioni fornite dalla fisiologia, dall’anatomia e dalla meccanica muscolare. Sebbene non sia possibile attribuire all’allenamento calistenico la prerogativa di essere una sostanziale novità, occorre certamente soffermarsi a valutare come il ritorno a questo tipo di lavoro, sebbene con una rinnovata maturità e competenza scientifica, segnali un forte cambiamento in materia di attività motorie di vasta diffusione.

 

EVOLUZIONE

Dall’ottocento sino al trentennio tra gli anni ‘70 e ‘90, dalla ginnastica sino al culturismo che ostenta i muscoli del corpo per arrivare ad una nuova ricerca della forma fisica: armonia estetica in sintonia con il benessere fisico

 

L’ulteriore evoluzione ha determinato l’esplosione dell’allenamento funzionale, in tutte le sue declinazioni, quali l’allenamento in sospensione, il military fitness, l’uso dei kettlebell, ma anche di tutte le discipline che fanno largo uso di esercizi a circuito, a corpo libero, o con l’ausilio di piccoli sovraccarichi. È possibile affermare che l’allenamento calistenico abbia intrapreso nel periodo moderno una sorta di cammino lungo quasi due secoli, prima di ritrovare se stesso in una forma nuova, perfezionata, e basata su moderne acquisizioni scientifiche fortemente influenzate dalla scienza dell’allenamento.

 

Siamo pronti a riprendere in mano la calistenia, a beneficiare dei vantaggi, anzi lo stiamo già facendo tutte le volte che pratichiamo una delle discipline appena indicate, e altre che hanno caratteristiche simili. La carenza di testi e letteratura specifica di recente produzione (soprattutto in lingua italiana) è da attribuire all’impiego di terminologie ritenute più moderne e certamente influenzate dal marketing.

 

Alla fine degli anni ’50 si riteneva opportuno che ciascun workout di allenamento calistenico cominciasse e si concludesse con una corsa, avente ruolo di riscaldamento iniziale e di defaticamento finale. La parte centrale del lavoro prevedeva in successione esercizi per le braccia e per le gambe, esercizi per la regione posterosuperiore e posteroinferiore del tronco, esercizi per la regione laterale del tronco, esercizi per la stimolazione dell’equilibrio, esercizi per gli addominali, esercizi per le spalle e per la schiena, piccoli salti per la stimolazione degli arti inferiori. È possibile vedere in questo tipo di proposta una sorta di precursore del moderno circuit training, rilevando come l’allenamento calistenico possa essere ritenuto l’ispiratore (più o meno consapevole) di numerosi metodi di allenamento attualmente utilizzati e riconosciuti come validi.

 

LA CALISTENIA OGGI

Nell’ultimo periodo si assiste ad un ritorno in auge del lavoro calistenico, sebbene sarebbe più corretto affermare che sta tornando a comparire il termine “calistenico” poiché, esaminando i possibili esercizi, occorre ribadire che di fatto non vi è differenza tra il lavoro calistenico e il lavoro a corpo libero.

 

È però possibile proporre e segnalare differenti modalità di allenamento calistenico, distinguendo di volta in volta la procedure da seguire, gli esercizi da privilegiare, la sequenza del lavoro e del recupero e, più in generale, tutte le altre procedure che caratterizzano la programmazione di un lavoro che sinteticamente vanno sotto il nome di “metodo”. In tal senso è legittimo parlare di metodo calistenico e di allenamento calistenico finalizzati al miglioramento delle differenti esigenze individuali.

 

Inutile dire che l’allenamento calistenico, se correttamente calibrato nelle modalità e nell’intensità dello svolgimento, è tecnicamente proponibile a chiunque, a prescindere dalla fascia di età e dal livello atletico posseduto. Può essere praticato dai più giovani dato che l’utilizzo del proprio corpo come resistenza lo rende certamente più sicuro e lo svolgimento dinamico non compromette la possibilità di sfruttare il fertile periodo di sviluppo delle capacità coordinative oltre che condizionali.

 

Va benissimo per i sedentari e per le persone in sovrappeso, così come per le donne in gravidanza consentendo di intervenire efficacemente anche rispetto a eventuali stati dolorosi a carico della colonna vertebrale causati da una postura poco corretta, che spesso accompagna il periodo della gravidanza. Sarà un perfetto elemento nell’integrazione del lavoro di sportivi di ogni disciplina nel percorso tipico della preparazione atletica, ma anche un valido supporto nel recupero funzionale.

 

Numerose sono le attività tipiche di palestre e centri fitness che basano il loro successo, e la loro stessa esistenza, sugli esercizi calistenici, sfruttando una maggiore notorietà dovuta essenzialmente alla promozione e al marketing che vi ruota attorno. Senza ovviamente mettere in dubbio la loro comprovata efficacia, attività come il GAG, l’ABS, ma lo stesso Pilates, analizzati nelle loro forme iniziali, altro non sono che metodologie di lavoro basate su esercizi a corpo libero, quindi calistenici.

 


Gustavo Chiesa.


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